Ci sono situazioni dove le dimensioni contano, con buona pace di chi prova a svicolare il problema. Il cinema, è uno di quei casi, tanto che si parla di “Grande Schermo” e non di “Schermo Ben Usato”.
E l’idea dietro l’IMAX è proprio questa: offrire una visione di alta qualità ma anche di grande dimensione che vada a minimizzare il più grande cruccio della fisiologia oculare applicata al Cinema: la visione periferica. Andare al cinema, diciamolo, è un po’ come guardare un bel tramonto con gli occhiali: il centro dell’azione è magnifica ma ti perdi le sfumature di rosa che arrivano dai margini perché coperti dalla sagoma della montatura. Trovarsi davanti uno schermo di 22 metri e alto 16 ti catapulta visivamente dentro il quadro senza possibilità di scampo, a perdita d’occhio. Se si aggiunge un audio di qualità e una bella storia, spiacenti, ma non c’è 3D che tenga.
E questo è sicuramente il motivo per cui i primi ad adottare questa tecnologia sono stati i parchi a tema (che sono anche i primi ad adottare il 3D), perché l’esperienza immersiva la si vive proprio al 100%. Se poi vi volete trattare bene potete andare a caccia dell’IMAX su schermo curvo (IMAX Dome o OMNIMAX) che ti avvolge per essere sicuro che nemmeno l’angolo più remoto dell’occhio più esigente possa sfuggire all’azione.
Tutto molto bello, ma il rovescio della medaglia dov’è? I costi, ovviamente. Parliamo principalmente dei costi di produzione dei film: le pellicole (le prime digitali IMAX sono state presentate solo nel 2011) sono costose, ingombranti e pesanti e vanno usate dentro macchine da presa costose, ingombranti, pesanti e tanto rumorose da rendere necessario il ridopiaggio nelle scene di dialogo. Per capirci non ci sono film interamente girati in IMAX: per ora quello più “generoso” è Il cavaliere oscuro – Il ritorno con i suoi 72 minuti di girato IMAX nativo su 165 totali.
In Italia ci sono solo due sale attive al momento con teconologia IMAX: quella a Rimini (IMAX nativo) e quella di Pioltello (IMAX Digital che lavora con schermi più piccoli e usa una coppia di proiettori 2K che vanno a sovrapporre le immagini per “simulare” la qualità visiva dell’IMAX nativo).
Come sapranno i nostri venticinque lettori, siamo stati nella sala di Pioltello per seguire l’anteprima dell’ultimo capitolo della saga Batmaniana firmata Christopher Nolan e l’esperienza è stata sicuramente meritevole della lunga giornata. Le scene girate in IMAX, si riconoscono subito e sono, come già detto, prevalentemente esterne e di grande respiro. La resa dell’immagine con la ritrovata nitidezza e luminosità permette di assaporare i dettagli e di dare il tormento a chi si immedesima con facilità in quello che vede. Non che sia facile non cadere preda delle inquadrature quando sono alte come una palazzina di due piani e il suono si spande da ogni parte passando attraverso le sedute. Il sistema audio è anch’esso un brevetto IMAX e quindi differente da quello che trovate nelle sale tradizionali. In particolare è un audio non codificato (a differenza del Dolby per capirci) e viene sparato direttamente nelle casse in sala. Nel nostro caso siamo stati schiacciati dalle frequenze basse che ci hanno fisicamente attraversato tutto il corpo (i seggiolini tremavano: retaggio dei primi impieghi nei parchi a tema?). A Pioltello l’audio l’abbiamo trovato inutilmente alto: speriamo che questa ingannevole necessità di molte sale di anabolizzare l’esperienza cinematografica a furia di decibel si arresti. Probabilmente la si poteva capire quando le vecchie sale sopperivano alla mancanza di tecnologie adeguate con lo stordimento, ma oggi si potrebbe tornare a quella snob abitudine da nouvelle cuisine che ti serve poco, ma di gran gusto.
Una nota molo positiva è stata trovare gli spazi espansi: non solo lo schermo, ma in tutta la sala con poltroncine debitamente distanziate e grandi abbastanza da permettere di raggomitolarsi quando Bane pesta il nostro Oscuro Eroe o il nostro peterpaniano saltare in piedi quando la Gotham si risolleva senza ostacolare l’impassibile emozione del cinefilo della fila dietro.
Insomma, torneremo appena possibile a guardarci un film in IMAX, a goderci i campi lunghi limpidi come se si fosse lì, a sentire il suono che ti attraversa muscoli ed ossa e a stendere serenamente le gambe in avanti.