Blog e vignette
La nascita del fumetto si perde nell’alba dei tempi quando gli uomini raccontavano storie con gli antenati delle lettere: i graffiti e geroglifici.
Al linguaggio fumetto però è stata data una data di nascita ufficiale (che coincide con la nascita dell’industria del fumetto) e anche una faccia: l’anno è il 1896 e la faccia quella di Yellow Kid, un simpatico e satirico bambinone vestito di giallo, sul cui abito apparivano trascritte le sue battute. Appariva sul supplemento domenicale di un giornale, il New York World.
Avrete subito capito come il fumetto satirico e la strip siano antenati di tutto quel che è venuto dopo, i supereroi, l’avventura, la metafisica, la controcultura, la graphic novel, etc.
Little Nemo di Windsor McCay, i Peanuts di Schultz, Krazy Kat di George Harriman e Calvin e Hobbes di Bill Watterson rappresentano, in un elenco sicuramente non esaustivo, la grande tradizione storica del fumetto americano.
E qui da noi?
Qui in Italia la striscia a fumetti, esclusa quella tradotta, ha una sua storia, anche se diversa.
Abbiamo soggetti illustri: le Sturmtruppen di Bonvi, Lupo Alberto e Cattivik di Bonvi e Silver. Però le abitudini non sono le stesse delle vignette d’oltreoceano.
Sui giornali arrivano le vignette, una botta e via. Qualche caso non manca, così come per un certo tempo prosperano pure le riviste: parliamo soprattutto di un periodo che arriva fino agli anni ’70 e con qualche strascico che si propaga lungo gli anni ’80.
Da noi però quotidianità e rivista lentamente muoiono e la striscia a fumetti perde contatto con la serialità..
[pullquote align=”right”]…sembra che una singola striscia in Italia sia recepita come la Nouvelle Cousine: un enorme piatto bianco con 3 olive e un po’ di decorazione.[/pullquote]Da noi funziona la raccolta.
Volumetti, riviste monotematiche et similia, perché ad un certo punto sembra che una singola striscia in Italia sia recepita come la Nouvelle Cousine: un enorme piatto bianco con 3 olive e un po’ di decorazione.
La rivista antologica e i racconti, per un esempio al di fuori del fumetto, difatti han sempre avuto vita difficile nel nostro Bel Paese degli ultimi decenni.
Ma poi arriva internet (e soprattutto la sua esplosiva diffusione).
Così, finalmente, anche in Italia si scopre il piacere di un rapporto diverso con la striscia (e la sua cugina, la vignetta) e la sua frequenza.
Finalmente ecco l’ebrezza di poterle incontrare una alla volta.
Ed ecco che diversi autori possono sbizzarrirsi e liberarsi in un luogo non luogo, quello dei blog, che permette spazi e libertà che il limitato e povero mondo editoriale italiano fin’ora non era più riuscito a offrire.
Il fatto che il successo di molte di queste strisce e personaggi, e di molti di questi autori, sia esploso in maniera esponenziale parla da solo e soprattutto ci porta davanti ad un bel carpiato tutto nostrano, una fantastica bizzarria: le opere di chi ha raggiunto un certo livello di successo e notorietà, qualcuno le raccoglie e in uno o più volumi di carta.
Ed ecco che quadriamo il cerchio e finiamo tutti felici e contenti.
[note color=”#f5f5f5″]Con questo articolo inauguriamo l’omonima categoria: Blog e Vignette raccoglierà articoli su web e fumetto, recensioni, approfondimenti e interviste agli autori che usano il blog come veicolo di promozione.
E iniziamo già da domani con Lorenzo Palloni![/note]