Spin-Off
Quello che accade, quando una cosa funziona nel mondo della serialità (leggi soprattutto: vende), non è solo il brillare degli occhi e il palpitare dei cuori dei suoi creatori e dei suoi produttori. Il senso che ne ricava il miglior giovamento è sicuramente l’olfatto, o meglio il fiuto, quello per gli affari.
La prima domanda che si pone in questi casi è: come ci ricaviamo di più?
C’è il merchandise. La possibilità di portare avanti la storia ad libitum. E poi? E poi nacque lo spin-off. Tecnicamente il derivato, in gergo spesso “la serie costola”. Una volta individuato all’interno della storia di successo un personaggio o una situazione che ha lasciato un impronta particolarmente forte sul pubblico, ecco l’idea rivoluzionaria: costruiamo una nuova serie, in parallelo a quella già nota, rendendolo protagonista.
Nel mondo delle serie tv è un fenomeno virulento dalle proporzioni molto più estese di quel che si pensi, con origini molto remote. Si va ad esempio da Agenzia U.N.C.L.E. (The Girl from U.N.C.L.E.), che tra il 1966 e il 67 rappresentò un poco fortunato spin-off di Organizzazione U.N.C.L.E. (The Man from U.N.C.L.E.), fino alle moltiplicazioni da pandemia dei vari acronimi C.S.I. e N.C.I.S. (che sfiora persino il nostrano R.I.S.).
[box title=”Spin-off generatore di Spin-off” color=”#333333″]Prendiamo l’intramontabile telefilm Happy Days. Innanzitutto pochi sanno che esso stesso potrebbe essere considerato uno spin-off: il cast principale infatti era apparso in Love, American Style, una serie antologica prodotta da Hanna-Barbera (che non produceva solo cartoon). Il numero di spin-off nati dalle sue costole sono decisamente superiori a quelli che pensate.
Quasi tutti ricordano lo sfortunato Jenny e Chachi (Joanie Loves Chachi) dove si raccontava la vita matrimoniale della sorellina di Richie Cunningham e del cugino di Fonzie. È ormai noto ai più che il più fortunato Mork & Mindy, che ha lanciato nell’olimpo delle star l’istrionico Robin Williams, nasce da un episodio in cui Richie sogna questo bizzarro e stralunato alieno.
In pochi sanno che la fortunata sit-com Laverne & Shirley (che ha generato a sua volta uno spin-off, animato), nasce da qui: le due protagoniste appaiono in alcuni episodi come conquiste di Fonzie e Richie.
Esiste ancora Le ragazze di Blansky (Blansky’s Beauty), dove la protagonista è una cugina di Howard Cunningham e infine Out of the Blue, serie inedita in Italia che racconta di Random, un angelo custode in prova. Quest’ultima in realtà da qualcuno è considerato più un crossover, per la stretta concomitanza.[/box]
La cosa divertente è come spesso le cose sfuggano di mano, così che ad esempio esistono numerosi casi in cui lo spin-off raggiunge un successo decisamente maggiore della serie originale, eclissandola sulla distanza. Qualcuno ad esempio ricorda Balki e Larry – Due perfetti americani (Perfect Strangers) da cui è nato lo spin-off Otto sotto un tetto (Family Matters – e se vi ricordate di Steve Urkell, qui trovate l’intervista alla sua voce italiana) o Un uomo in casa (Man About the House), da cui è nato il piccolo cult classico George e Mildred?
In altri la popolarità è giocata sul filo del rasoio: Xena batte Hercules, nonostante ne sia la versione speculare al femminile.
[box title=”Derivati italiani” color=”#333333″]Anche l’Italia si difende bene sul fronte spin-off. Oltre ai canonici casi derivanti da serie, come Norma e Felice nato da Nonno Felice, Il commissario Manara da Una famiglia in Giallo e così via, esistono persino casi di spin-off da programmi televisivi: Forum ha figliato come un roditore: Lo sportello di Forum, Sessione pomeridiana, il tribunale di Forum, Forum BAU, Forum di sera e Affari di famiglia, così come il grande classico de Ok, il prezzo e giusto! con Sabato Ok, Ok Bimbi, Ok il prezzo è giusto estate, giusto per citare un paio di casi.[/box]
Il numero degli spin-off e le loro alterne fortune, nel mondo della serie tv, è spropositato e in continua ascesa. Ma non ha certo l’esclusiva. Un altro mondo in cui lo spin-off è all’ordine del giorno, in alcuni casi una vera e propria regola, è quello del fumetto. Quando in una serie appaiono un gruppo di personaggi, il salto allo spin-off è breve, quasi una tappa obbligata. Gli X-Men hanno partorito la serie di Wolverine, seguita poi da mille varianti degli uomini X. Batman ha dedicato una serie o una miniserie a praticamente tutti i suoi alleati, da Robin al Dipartimento di polizia di Gotham. E in Italia ci sono casi come quello di Legs Weaver e Agenzia Alpha, nati dalle costole di Nathan Never. Un mondo altalenante, fatto di alti e bassi, ma soprattutto di tanta curiosità ed eterogenità, dietro ad uno di quei desideri un po’ infantili che nascono dalla passione per una storia, come succede con il già citato crossover.
[box title=”Fantascienza e Horror” color=”#333333″]Ovvero, due elementi dove il germogliare di spin-off sembra una tappa obbligata. La natura corale che spesso li rappresenta, nell’ambito seriale, rende tutto molto più semplice. Per cui Star Trek: The Next Generation diede vita a Deep Space Nine che diede vita a Voyager. Buffy che “partorisce” Angel. Stargate SG-1 che si sposta ad Atlantis e all’Universe; Doctor Who che genera Torchwood (avete mai notato che sono uno l’anagramma dell’altro?), Le avventure di Sarah Jane e K-9, e via andare, per giungere là, dove spin-off non è mai giunto prima.[/box]