Wolverine – L’immortale

spv_wolverineLa prima cosa dannatamente importante da dire del nuovo film su Wolverine è che il suo potere di guarigione non è efficace come al solito. Non è uno spoiler, lo vediamo già nel trailer. È un punto importante, visto che da un certo momento della pellicola in poi verrà ripetuto, ribadito e reiterato a ripetizione… Detto questo, e messa così a posto la nostra coscienza, possiamo dirvi come Wolverine – L’Immortale sia decisamente un film migliore di X-Men le origini – Wolverine. Il che, però, ancora non è sufficiente per ottenere un buon film.

La pellicola di James Mangold in realtà non è così deludente come è successo recentemente per altri super film cinematografici. Possiamo persino permetterci di dire che la trama regge per coerenza almeno per 3/4 del film: nella prima parte, un grosso vero neo è l’incomprensibile capacità delle katane di rimanere intatte contro gli artigli di adamantio del nostro eroe. Wolverine-01Certo, scordatevi Claremont e Miller, di cui qui assaggiamo vagamente un’ombra della loro epica saga su carta. Ma, ammettiamolo, non che ce lo stessimo aspettando, vero?
Il punto nodale e debole del film è sicuramente un’interpretazione del Giappone che non va molto lontano dai cliché. Luoghi comuni a pioggia: nelle sequenze, nelle immagini, nella trama e nel ritmo, soprattutto. Sì perché pare ormai assodato per molti registi occidentali che fare qualcosa legato al Giappone significhi assolutamente dilatare i tempi. E arriviamo quindi al cuore della pellicola: Wolverine – L’immortale è noioso. Dura troppo e la dilatazione ha il pessimo effetto di telefonare quasi tutti i “colpi di scena” che la storia ha distribuito. Con anticipi mostruosi al punto che lo spettatore, piuttosto che dello stupore è preda del “Eddai! Fallo e finiamola, risparmiami questo supplizio!

Diciamo che se l’impressione generale ha il sapore di uno Schwarzenegger o uno Stallone degli anni ’80, non ci sentiamo di dire che sia un impressione così sbagliata. Il punto più basso del film? Silver Samurai: patetico, telefonato e oggettivamente anche un po’ brutto. Il punto più alto? Dopo i titoli di coda, quello che ha l’aria di essere il prologo di un promettente X-Men: Giorni di un Futuro Passato.

wolverina_immortale_locandinaCerto il Wolverine di Hugh Jackman, in questa pellicola, è decisamente più riconoscibile e vicino al personaggio che noi tutti amiamo. È l’avventura e l’entourage in sé che poco funzionano, collezionando una serie di personaggi dalle psicologie che cambiano senza una logica sensata. Bella e sorprendente (questa volta per davvero) l’idea del collegamento con un personaggio che viene dal passato, cinematografico e non, del nostro mutante preferito, per il resto siamo sul filo della banalità. Il fatto poi di aver deciso un rating basso, ovvero la possibilità che in America il film possa essere visto già dai 13 anni, rende un filo ridicolo un certo buonismo nell’efferatezza del personaggio: solo esprimendola non vi suona già un’idea assurda? Come si può, con un personaggio amato e famoso proprio per i suoi artigli e il suo lato animalesco, pensare di costruire una pellicola con un uso quasi assente di sangue e brutalità? Con un film che non decolla, ecco come!

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