Mentre la nuova stagione radiofonica (l’ottava!) di Sono Cose Serie su RadioOhm si appresta a cominciare, chiudiamo il cerchio dell’alfabeto seriale che ha caratterizzato il palinsesto della precedente: è tempo Z, come Zombie.

Il tema dei morti che ritornano dall’oltretomba ha radici molto lontane e praticamente in qualsiasi popolo, con sfaccettature, nomi e caratteristiche a volte diversissime, a volte molto simili.

ICONA INTRAMONTABILE

George Romero
Il papà dello zombie moderno

Da quanto il maestro indiscusso del genere George A. Romero ha reinterpretato in una nuova chiave il concetto di “morto vivente” e, nella sua famosa prima trilogia, ne ha dettato una serie di caratteristiche, regole di base e cliché, lo Zombi* è diventato non solo uno dei mostri “classici” dell’horror contemporaneo, ma anche protagonista di numerosi successi commerciali in diversi media (dai videogame alle serie tv, passando per fumetti, manga e persino musica), con una popolarità che ciclicamente torna ad esplodere e lo rendono, da ormai quasi 50 anni (La Notte dei morti viventi è del 1968), decisamente intramontabile.

(*) Zombi Senza la “e” finale è il nome che arriva nella seconda pellicola di Romero, L’alba dei morti viventi (Dawn of the Dead, 1978), ispirato sì al mito haitiano, ma anche da chi diede un grosso contributo alla produzione e realizzazione del film: Dario Argento.

Negli ultimi anni sicuramente è The Walking Dead di Robert Kirkman il titolo di maggiore notorietà nonché il nuovo “traina zombie”, con il fumetto, piuttosto atipico per il mercato comic book, l’omonima serie tv derivata e il suo spin-off Fear the Walking Dead. Sull’onda del suo successo sono uscite altre serie tv a tema zombesco dalle caratteristiche più disparate: dalla tamarria di Z Nation (non per niente è una produzione della Asylum, quelli di Sharknado) alle versioni alternativo-surreal-ironiche come iZombieispirato ad un fumetto Vertigo/Dc Comics di Chris Roberson e del delizioso  Michael Allred, e Santa Clarita Diet con Drew Barrimore. Senza dimenticare gli esperimenti europei (o di deriva europea) come Les Revenants (che arriva da un film francese che ha avuto anche un remake USA), la britannica In the Flesh, che affrontano il tema con un approccio fuori canone, o la splendida mini Dead Set che butta gli zombie nel mezzo di un Grande Fratello televisivo.

DALL’ORIENTE COL MORTO VIVENTE

Lollipop chainsawMa la moda è talmente potente che lo zombi romeriano e molto occidentale negli ultimi anni è esploso anche in Giappone, soprattutto in ambito videoludico, facendo spesso capolino, a partire dal grande classico di Ghosts’n Goblins (e sequel) fino ad arrivare alla saga Capcom Resident Evil che ha dato vita, oltre a numerosi sequel e spin-off, ad una saga cinematografica con protagonista Milla Jovovich, alcuni film in animazioni CGI e numerose trasposizioni a fumetti, sia orientali che occidentali. Nell’assurda OneeChanbara, invece, (s)vestirete i panni di una tizia in bikini e stivali e una katana per correre in giro a fare a pezzi zombie mentre in Lollipop Chainsaw,  sarete un atletica e procace cheerleader (con qualche affinità alla moderna versione di Harley Quinn) che salverà la sua scuola a colpi di pose e motosega.
Ma anche i manga (e di conseguenza gli anime) hanno conosciuto l’infezione zombesca in maniera massiva, e lo dimostrano alcuni recenti successi, come ad esempio
High School of Dead: zombie, orrore, studenti giapponesi e tonnellate di quello che oggi chiamano “fan service”, ovvero vignette pruriginose, seni procaci e mutandine à gogò.

ZOMBIE DI CARTA

Sul fronte carta stampata, ovvero letteratura e fumetto, la questione ovviamente si fa sconfinata e ce n’è, letteralmente, per tutti i gusti. Limitandoci alla serialità segnaliamo qualche esempio, random:

  • Marvel Zombie, una collezione di miniserie (la prima affidata proprio al Kirkman di The Walking Dead) che infetta e trasforma in zombie proprio i supereroi Marvel. Un divertissement che ha raccolto notevole successo. Consiglio: non perdetevi le meravigliose reinterpretazioni zombie di copertine classiche Marvel realizzate dal grande Arthur Suydam, googlare per credere.
  • Diario di un sopravvissuto agli zombie di J. L. Bourne (Multiplayer edizioni), arrivato a cinque romanzi, nati dal blog dell’autore. Si tratta del resoconto di un ufficiale della marina militare americana (come l’autore) che descrivono scenari di guerra in cui il nemico sono gli zombie.
  • Fragile, fumetto realizzato in Francia da Stefano Raffaele e pubblicato in Italia da Saldapress, che racconta una storia d’amore tra non morti.
  • La trilogia Monster Island/Nation/Planet di David Wellington, ambientata in un mondo in cui la civiltà umana è caduta, ormai limitata a pochi sopravvissuti in un mondo in mano agli zombie.
  • Gongoro, un antagonista di… Zio Paperone. D’accordo, non è uno zombie romeriano ma è un vero e proprio zombie haitiano, comandato dallo stregone Matumbo, creato da Carl Barks nel 1949 e utilizzato successivamente anche da Don Rosa, ma potevamo non citarlo?

Per il consiglio seriale ce n’è uno imprescindibile: Max Brooks.

SONO COSE SERIE CONSIGLIA…

World_War_Z_book_coverIl figlio del famoso regista e autore comico Mel, ha creato un universo narrativo dedicato al classico zombie romeriano assolutamente incredibile, ambientandoci due libri e una raccolta di racconti (almeno per ora) estremamente particolari. Manuale per Sopravvivere agli Zombie è esattamente quello che dice il titolo: un dettagliatissimo (e realistico) manuale di sopravvivenza da applicare in caso di invasione zombie, corredato da una splendida raccolta di attacchi zombie nel corso della storia. La cosa sicuramente più affascinante è che non stiamo parlando di un oggetto narrativo comico o demenziale. Decisamente una lettura particolare e straniante. Ma è il suo World War Z (purtroppo mal trasposto cinematograficamente ma che comunque presto pare avrà un seguito) il fulcro del nostro consiglio seriale. La natura stessa del libro ha un animo seriale: si tratta infatti di una collezione di episodi, resoconti raccolti da un giornalista in viaggio per il mondo al termine di quella che appunto è stata definita “la guerra mondiale degli zombie”, che, attraverso le vicende dei vari testimoni, ne racconta le tre fasi: la comparsa dell’epidemia, la battaglia dell’uomo contro i morti e il post. Realismo, splendide storie,  invenzioni e idee continue e zombie, tanti zombie. Imperdibile per gli appassionati del genere, caldamente consigliato e da scoprire per tutti gli altri. Se alla fine del libro non ne avrete avuto abbastanza, c’è ancora il contentino di qualche racconto ambientato nel medesimo universo in Zombie story e altri racconti. In Italia il Manuale è uscito per Einaudi, mentre gli altri due libri per Cooper.


Questo articolo è un’appendice alla settima stagione radiofonica su RadioOhm.

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