The Losers

The LosersImmaginate l’A-Team reinterpretato da un Robert Rodríguez con una venatura estremamente realistica e concettualmente cruda, conditelo con una dose estrema di fantapolitica e un’espressione del concetto di teoria del complotto decisamente sui generis e in controtendenza. Un pizzico di humor, colpi di scena che piovono con grande violenza ed efficacia, situazioni degne dei migliori film di truffa e di action movie di altissimo livello (mix alla Mission Impossible?) e personaggi che vestono cliché ma regalano grande umanità ed emozione.

Il risultato è l’adrenalinica serie a fumetti The Losers, creata da Andy Diglle e il talentuoso disegnatore Jock (alias Mark Simpson, che nel corso della serie sarà affiancato da Shawn Martinbrough, Nick Dragotta e Ale Garza).
32 folgoranti albetti raccolti in 5 paperback per la Vertigo, la linea adulta di DC Comics, da sempre una garanzia di qualità e storie difficilmente smentita. In Italia l’abbiamo vista pubblicare da Magic Press e Planeta DeAgostini, che l’ha poi raccolta in un unico Omnibus.

Il team originale di The LosersCome spesso accade con la linea Vertigo, i personaggi di The Losers sono una reinterpretazione di una vecchia (e in questo caso semisconosciuta) serie DC Comics. Questo gioco compiuto dalla casa editrice mamma di Batman e Superman ci ha regalato perle e divagazioni che dai temi canonici del fumetto classico (ricordiamo che Vertigo nasce principalmente con tematiche horror, per poi allargarsi a diversi altri generi, dal genere di guerra, come in questo caso, al western e persino alle love story) danno vita ad un’interpretazione moderna, matura e profonda che apre nuove strade al concetto di genere e di comic book, al di fuori dell’egemonia supereroistica del fumetto americano.

The Losers rientra perfettamente in categoria, offrendo spunti, critiche e dell’entertainment di altissimo livello proponendoci qualcosa di estremamente cinematografico. Non è un caso infatti che dalla serie sia stato ricavato un film.

The Loser by JockSicuramente, vederlo dopo aver letto il fumetto ha però un effetto devastante. Certo, il film è divertente (si piazza sulla linea di un’altra trasposizione, quel Red con Bruce Willis, anche se qualche spanna sotto) e non mancano alcune intuizioni registiche considerevoli, anche se la ricercatezza cool e il rallenty risultino decisamente abusati, in un tentativo di replicare “prodezze alla Guy Ritchie”. Ma c’è un problema fondamentale.

Se semplificazione è la regola nella trasposizione da una serie corposa ad un film e il meccanismo risulta comprensibile, lo sono meno le scelte messe in campo. La semplificazione operata in The Losers sembra tutta totalmente orientata a togliere pathos e sostanza. Trasforma lo spessore e le implicazioni suggerite dal fumetto in puro divertissment. The Losers - Una locandina del flmRiuscendo a mentenere praticamente identiche alcune delle situazioni migliori del fumetto, riesce comunque a privarlo di qualunque sostanza e spessore, proponendo un film surreale, dove lo humor nero dei personaggi si avvicina pericolosamente al limite del ridicolo.
La minaccia che corre sotto pelle, violenta, per tutto il corso del fumetto, rappresentata dalla figura di Max, diventa qui un personaggio che ricorda più cattivi come lo Skeletor di He-Man e i dominatori dell’universo (He-Man and the Masters of the Universe), poco più che una macchietta. Persino la minaccia fisica rappresentata nel fumetto da reali bombe, qui diventa un elemento alla bondiana SPECTRE, in una chiave ridicolmente fantascientifica.

La fantapolitica quasi sparisce, eliminando completamente il rischio di una qualsiasi critica anche solo velata all’enstablishment e alla politica estera americana, cuore pulsante del fumetto. Tutto si annacqua un po’ in un edulcoramento generale. Ci si rimette in personaggi (la durezza e la sostanza di personaggi come Cougar e Aisha, per esempio, costruiti nel granito, diventano appena macchiette buffe su pellicola). E la conclusione, là dove ci veniva regalato uno splendido e amaro finale, qui rasentiamo il peggior Disney movie della domenica: totalmente fuoriluogo.

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