BRIT e i supereroi prima dei morti che camminano.
Che Robert Kirkman sia mister “The Walking Dead” è ormai noto a tutti. Avete presente quando si racconta di qualcuno che ha costruito un grande successo con qualcosa su nessuno ci avrebbe scommesso sopra? Ecco Kirkman e The Walking Dead.
Immaginate il mercato americano, quello mainstream. Supereroi e fumetti a colori. E lui che fa? Zombie in bianco e nero. E inizia a collezionare premi, soldi, fama. Ma questa storia, complice la tv, ormai la conoscono tutti.
Il successo di The Walking Dead, a fumetti, è più che meritato. Eppure, il pensiero che ormai, per la maggior parte delle persone, Kirkman sia automaticamente The Walking Dead è decisamente un grande peccato. Perché prima e durante The Walking Dead, Kirkman ha detto la sua anche sul mainstream. Con i supereroi. E i colori. E lo ha sempre fatto dannatamente alla grande.
Prendiamo Brit, vecchio personaggio di Kirkman e Tony Moore (sì, proprio il disegnatore che lo ha accompagnato anche sui primi numeri di TWD), poi proseguito con il disegnatore Cliff Rathburn.
Saldapress sta recuperando il Kirkman supereroistico in toto ed è in uscita il primo trade paperback di Brit che raccoglie tutto ciò che è stato fatto finora in originale, rimettendo insieme quello che era stato proposto in due albi nella prima edizione italiana ad opera di Star Comics.
Come Invincible e The Walking Dead e altre opere di Kirkman, Brit nasce all’interno della casa editrice Image (un altro personaggio iconico dei uno dei fondatori della Image, Savage Dragon, fa capolino in questo volume), il che significa una libertà pressoché totale per il proprio creatore, che si è tagliato talmente tanto spazio e successo nel corso degli anni da dare via alla sua personale etichetta all’interno di Image, la Skybound.
Brit è avventura e sense of wonder. Spassoso e appassionante, restituisce quel puro piacere davanti ad una storia ben raccontata e divertente, da cui lasciarsi meravigliare con gusto e piacere e, in questo caso, una dose di sana ironia.
Vi diamo subito la buona notizia, prima ancora che abbiate scoperto quanto vi piacerà Brit. Poche righe fa abbiamo scritto “finora”. Brit tornerà in nuove storie, dato che è parte dell’universo narrativo supereroistico di Kirkman, quello in cui si muovono le avventure dell’altra sua lunga serie per cui valgono tutti gli aggettivi positivi usati finora (e anche qualcuno in più), Invincible (che fa anche la sua buona comparsatina nel volume).
Ma torniamo al Brit che già esiste.
Siete fan di Bruce Willis? Soprattutto per il buon vecchio (e oltre all’uso bonario della parola “vecchio” per vecchio intendiamo quello vero, quindi scordatevi il quinto) John McLane? Immaginatevelo con un po’ di anni in più sulle spalle e un superpotere. E una ragazza molto più giovane di lui che fa la spogliarellista come innamoratissima fidanzata. E una serie di fantastiche trovate sul concetto di superpotere e supereroe. E un pizzico di sit-com. Ed eccovi un’idea di Brit.
Non aspettatevi i classici scontri eroe – supercriminali. Brit ha una connotazione di stampo istituzional-militare: non per niente Brit è un ex-soldato e al soldo del governo. Aspettatevi però un approccio a simili temi decisamente fuori dai canoni. Una bella sorpresa insomma.
Un’altra nota, ancora una volta che accomuna tutto il lavoro fumettistico di Kirkman, e che permette a Brit di aver quel quid in più rispetto a tante altre simili produzioni, è la regia della tavola. Non parliamo della sola scelta di inquadratura o di composizione, ma di tutta la struttura ritmica della storia. Kirkman è uno di quegli sceneggiatori che sanno come farti percepire e vivere lo scorrere del tempo che loro hanno scelto per la narrazione delle singole scene, una vignetta dopo l’altra, ma, soprattutto, una tavola dopo l’altra. Dobbiamo proprio aggiungerla la scontata informazione che Kirkman sa scrivere anche ottimi dialoghi?
Uno dei più grandi difetti di Brit è un difetto diffuso in certe belle storie e certi fumetti. Lo divorerete. Avete presente quando siete davanti ad una goduriosa scatola di biscotti di vostro gradimento? Scofanerete il libro con la stessa rapidità, scandita dal fatidico “ancora uno/soltanto un altro” arrivando alla fine, leccandovi le dita e pensando con una puntina malinconica: “me ne sarei fatto almeno un altro”.