Movember Tales #2 – Affari di famiglia

SonoCoseSerie partecipa al Movember 2014 con i baffi che avete scelto voi: in fondo trovate il progress della nostra baffitudine. A riguardo, in questi giorni, stiamo ricevendo parecchi messaggi, email e storie legate a questa iniziativa. 
Ecco una di queste che vi abbiamo anticipato nell’ultima puntata.

Ciao, sono Luca dalla Val Brembana. Oggi mentre facevo jogging ho incrociato un tizio baffuto vestito come quello del telefilm. O era quel film di Mel Brooks “Robin Hood – Un uomo in calzamaglia”? Comunque, abbiamo parlato di parenti. Pensate, mi sa che che era il cugino di Castagna. Comunque mi ha fatto riflettere. Cioè, è giusto che uno approfondisca la storia della sua famiglia?”

Il freddo del mattino a tratti sembra tagliargli le guancie. Qualche volta si alza un piccolo refolo di vento che  sembra passargli sulle guance con una mano di carta vetrata. Schivare le cacche dei cani sul percorso non serve sicuramente a migliorare il suo umore. L’idea del jogging mattutino è una di quelle che sicuramente meritano una qualche forma di revisione. L’idea sarebbe quella della revisione totale, riportando la lancetta della sveglia decisamente più avanti nel quadrante e magari la colazione dalla cucina al bancone del bar. Brioches e cappuccio. Sì, con cacao per favore. Ma Luca è consapevole che, per ora, dovrà almeno cercare una revisione alternativa. Magari potrebbe cominciare cambiando parco. O percorso. L’umidità, addensata in nuvole macabre degne di certi videogame survival horror a cui ha regalato parecchie ore e soldi, aumenta la percezione del freddo e abbassa umore e quelle poche briciole di entusiasmo che qualche volta riesce pure a mettere insieme. Un’ombra inizia a profilarsi davanti a lui. Magari qualche altro martire a cui il medico ha offerto il consiglio di “fare moto”. Un suggerimento eleargito con un sottotesto inquietante quanto l’offerta irrifiutabile fatta dal cliché di un mafioso. Luca alza la mano mezza intirizzita per un saluto, un gesto di cordoglio e comprensione, ma l’uomo che emerge dalla nebbia di fronte a lui ha un’andatura furente. Non solo non nota il gesto amichevole di Luca, ma quasi lo travolge. Questo non è un martire, pensa Luca, questo dev’essere un fanatico. Uno di quelli che a quest’ora di colazione s’è sparato una tazza di energy drink in cui ha pucciato qualche manciata di integratori e che per rilassarsi sale in collina. Sulle ginocchia. Nel tempo che lui impiega a prendere l’ascensore e salire in casa tenendo aperte le porte alla signora del piano di sotto.
Ma allora perchè quello continua a guardarsi indietro con quella faccia da allucinato? Luca non ha nemmeno il tempo di cominciare a formulare pensieri inquietanti che un sibilo, SWISHH, quasi gli taglia la guancia destra. Alle sue spalle seguono un corposo THUD e pochi secondi dopo un gemito ovattato. Luca smette di correre e si volta. Il fanatico, che forse a questo punto fanatico non era, giace a terra, avvoltolato in una fitta rete tipo pescatore, da cui spunta un moncone di freccia piumata. Perplesso torna a guardare nella direzione da cui l’altro è arrivato e si trova con una sottospecie di controfigura in verde di Robin Hodd  ad un palmo dal naso, che gli sta piantando due occhi duri dentro le pupille. Sotto la maschera, che va a malapena oltre il contorno occhi, e un naso deciso, spuntano un bel paio di baffi biondi degni di Alberto Castagna.

– Per caso è parente di quello che faceva Stranamore? –

Quella specie di cugino di Robin Hood fa una smorfia infastidita e, lentamente, si mette in spalla il grosso arco che stringeva tra le mani.

– Le parentele sono un tasto delicato. Non sai mai quali inclinazioni possono arrivarti dal tuo albero genealogico. Guarda il merluzzo che ho appena pescato dietro di te. Salta fuori da un onorevole dinastia di ladruncoli da quattro soldi. Il cugino l’hanno preso la settimana scorsa che tentava di smontare gli pneumatici dalla batmobile. La scossa del sistema di difesa gli ha fatto una pettinatura che neanche El Shaarawy. –

Luca mette una mano sulla possente spalla dell’uomo in costume.

– Eh, lo so che quel programma era quello che era. Tutti in famiglia abbiamo almeno un parente di cui ci vergognamo. Mio cognato per dire… –

Lo pseudo scappato da Sherwood si scosta la mano dalla spalla con rabbia e supera Luca mugugnando quella che sembra un litania laica e molto poco gentile verso le forze celesti, avvicinandosi al corridore retato. Lo tira sù, ma questo sembra aver trovato un varco nella rete e sguscia fuori, scappando. L’eroe calzamagliato esplode in un imprecazione molto colorita, estrae l’arco e pesca una freccia dalla faretra. Al posto della punta acuminata è sormontata da un grosso guantone da pugile. Verde.

Luca, perplesso, si rimette in moto per finire il suo giro. Il rischio è fare tardi al lavoro, quindi dover uscire più tardi, quindi influire estremamente sull’orchite della sua anima. Alle sue spalle un nuovo SWISHH a cui segue un notevole BONK e un sonoro OUCH.

Domani magari potrebbe provare a correre sul lungo fiume. C’è più puzza, ma forse ci sono meno cacche di cani.

SonoCoseSerie: Direi proprio di sì Luca dalla Val Brembana. Usa il potere dei baffi per parlare della tua anamnesi faliliare: hai parenti che hanno avuto malattie agli apparati genitali? Tumori? Disturbi mentali? Siamo uomini veri, maschi alfa e condottieri impavidi e il testosterone a volte rende più difficile parlare di queste cose soprattutto in famiglia. Sii uomo, parla con tuo padre, tuo zio, tuo nonno: recupera la tua storia medica e il segreto di famiglia su come avere baffi folti e resistenti.

 

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