Mani che sorgono dal terreno. Che vi danno la caccia, che vi afferrano.
Mani che lavorano, mani che impugnano coltelli, armi da fuoco, oggetti impropri. Mani che toccano, che sfiorano, mani che escono dalle pareti, mani che si fanno volti, come quando precipiti in un assurdo pozzo mentre cerchi di attraversare il labirinto del Re dei Goblin (let’s dance!)
Mani che possiedono una propria personalità. Folle e assassina.
O magari quella del miglior maggiordomo mai visto e che sa schioccare le dita al fantomatico ritmo di tutta la sua disfunzionale famiglia di mostri.
Mani mozzate e sostituti surrogati: uncini (come per iconografici pirati o assassini che vi hanno incastrato e costretti a diventare fuggitivi…), protesi metalliche, armi.
Le mani, primo veicolo di contagio, persino demoniaco che può trasferirsi al semplice contatto.
Le mani, il nostro primario strumento, un prezioso organo sensoriale e persino la nostra arma basilare, che dall’avvento del pollice opponibile ci hanno traghettato dal nostro status di scimmie senza peli a uomini capaci di fare scrolling su un touch screen.
Le mani sono le nostre appendici più importanti, non c’è neppure la necessità di scomodare i numi tutelari della psichiatria e della psicologia per rendersi conto di quale peso possano farsi carico quando si intrufolano in una storia.
Orrore, maledizioni, possessioni, persino incauti trapianti o la loro perdita, che siano di morti viventi, streghe o semplici malintenzionati, cinque dita possono essere più che sufficienti per alzare la tensione, per scatenare la paura.
Ma cinque dita basteranno per saziare i vostri commensali?
Quando il concetto di Finger Food passa ad un nuovo livello: Finger Eater.
INGREDIENTI:
- 280 gr. di farina;
- 100 gr. di burro;
- 1 uovo;
- 100 gr. di zucchero a velo;
- 1 cucchiaio di lievito in polvere;
- 1 bustina di vanillina (o qualche bacello di vaniglia se siete irreprensibili nel culto dell’originale);
- Mandorle intere pelate (1 per ogni dito: all’incirca con queste quantità ne serviranno una ventina).
facoltativo
- 1 pizzico di sale;
- Marmellata a piacere: potete usarla per guarnire, ma vi può servire anche da collante d’emergenza. Se rossa ovviamente l’effetto finale risulterà ancora più d’impatto. Pimp my finger!, insomma.
STRUMENTI:
- 1 ciotola;
- 1 piano o un tagliere su cui lavorare la pasta;
- 1 coltello;
- carta da forno
Per quanti contendenti:
Normocommensali – ottimo e divertente (davvero, provate a tirarle fuori con dei bambini intorno!) questo dolce dovrebbe essere in queste quantità capace di soddisfare una famigliola media, ovvero un papi, una mami e almeno due pargoli, lasciando pure qualche dito d’avanzo. Diciamo che si dovrebbero soddisfare fino a 5 – 6 persone in un unico pasto, ma sono praticamente biscotti, un giorno o due si conservano tranquillamente se vogliamo prolungarne la, ehm, agonia.
Famelici Golosauri – una cosa sgranocchiosa, con mandorla ed altissimo effetto “uno tira l’altro”? Diciamo che queste quantità dovrebbero soddisfare abbastanza bene due golosauri, ma attenzione, perché tenervi il piatto pieno di questa roba sotto il naso, magari con una fonte di distrazione davanti, come un bel film o meglio, la puntata di una bella serie, potrebbe gettarvi nello sconforto nel momento in cui le vostre dita (quelle vere) cercheranno altre dita (quelle dolci) nel piatto e si accorgeranno di averle fatte fuori tutte da solo…
Scopi:
Ottimo dessert a fine pasto, stuzzicante e volendo non eccessivo, se vi limitate a sgranocchiarne qualcuno.
Si prestano molto bene come un incrocio tra il pasticcino e il biscotto: ottimo come merenda/snack/spuntino, abbinabili alla colazione, un tè del pomeriggio. Sono dita, sono estremamente versatili per natura! Fanno un ottima figura se li portate come ringraziamento se siete stati invitati a casa di qualcuno. Soprattutto se ci sono bambini in casa, se è Halloween, se gli abitanti della casa adorano il macrabro e vestono con lo stile di Mercoledì Addams o se avete in programma una serata con maratona horror.
Difficoltà:
Facile ma, ovviamente, c’è da sporcarsi le mani…
Costo:
Basso. Ingredienti semplici e dal costo molto contenuto. Salvo le mandorle. Ma, hey!, solo una per dolcetto!
Varie ed eventuali:
Se non avete problemi di glicemia alta, se non patite di inquietudini sul numero di calorie o semplicemente siete davanti ad un pasto scevro da questo tipo di minacce, la dita mozzate possono offrire delle combinazioni estremamente d’effetto. Immaginate ad esempio di farle spuntare da un tiramisù, con la polvere di cacao che richiama il terriccio di un inquietante cimitero, o magari immaginatele spuntare da qualche dolce o decorarne la superficie… Come sempre, non ponete freno alla vostra fantasia… e sì, i più temerari potrebbero persino decidere di usarle per pescare e inzuppare, per farsi beccare “con le dita nella marmellata…” o, perché no, nella Nutella!
PROCEDIMENTO:
Prendete la ciotola e versateci la farina, aggiungete il burro freddo a pezzi, incorporate l’uovo, lo zucchero a velo, il pizzico di sale, la vanillina o la vaniglia, il lievito. Insomma, tutto salvo le mandorle.
Ora è il momento di sporcarsi le mani, le vostre.
Iniziate ad impastare il tutto fino ad ottenere una morbida palla che deve diventare omogenea e liscia. Poi prendete la palla e lavoratela fino ad ottenere un salsicciotto che suddividerete in una ventina di pezzetti. Prendete ciascun pezzetto e continuate a lavorarlo con il palmo della mano fino a farne un bastoncino della lunghezza e larghezza di un dito.
Avete tutti giocato con il pongo, plastilina od affini: gestire questa ricetta sarà uno scherzo per voi, come ritornare ai giorni dell’asilo. Muciaccia sarebbe orgoglioso di voi!
Ora dovete cercare di far assomigliare questo bastoncino a un dito. Guardatelo. Poi guardate una delle vostre dita. Vedete? Ci sono due nocche: provate ad ottenerle assottigliando un poco la pasta nelle zone che dovrebbero precedere e seguire quelle della nocca.
Potete fare un po’ di esperimenti: se il risultato non vi convince, riappallotolate il bastoncino e ricominciate a tornare all’asilo.
Formate le nocche, con il lato liscio del coltello incidete dei taglietti (tre son più che sufficienti) all’altezza delle nocche stesse per simulare le pieghe (guardatevi di nuovo il dito, oppure la figura finale per avere un idea).
Quando le dita vi sembreranno sufficientemente corrette, prendete una mandorla e posatela sull’estremità di ogni dito, premendola un poco e ottenendo una graziosa e inquietante unghia.
Ora ponete le dita su di una teglia ricoperta di carta da forno, tenendole ad una certa distanza tra di loro, e infilatele nel forno già caldo per circa 20 minuti a 180°.
Tiratele fuori e fatele raffreddare. Le vostre dita sono pronte per essere mangiate. O per essere allestite in modo scenico e poi servite.
Se qualche dito ha perso l’unghia e il risultato non è abbastanza scenico, potete usare un po’ di marmellata per riappiccicarla.
Una volta “asciugata” la vostra gustosa colla non vi resta che consumare e offrire le dita. Ma attenzione, non ci assumiamo responsabilità se qualcuno tenterà di infilarsene nel naso…
Possibile bevanda di accostamento:
È un dolce, quindi qualsiasi vino da dolce, latte, latte e cioccolato, latte e caffè, bibite, succhi di frutta o tè, a seconda dell’uso che avete deciso di fare delle vostre dita.
Volete il top dell’atmosfera macabra? Una spremuta di arance rosse oppure un succo o un frullato di frutti rossi.
Vi è piaciuta la ricetta? Commentate qui sotto il vostro gradimento ma soprattutto condividetela!
A presto, con le Ricette Seriali di Sono Cose Serie!