Perché X è il simbolo matematico dell’incognita, un simbolo carico di significato e di implicazioni. Sì, se lo moltiplicate per 3 ottenete anche altre implicazioni, che spesso sono anche seriali, XXX, che, a parte la pelata di Vin Diesel, dovrebbe aprirvi ad un mondo variegato di particolari ginnicità. Dove però, se dobbiamo dirla tutta, non è proprio che ci siano grandi incognite…

In termini incogniti, è sufficiente schiaffare quella X da qualche parte per regalare subito una qual certa nota di fascino al titolo di una storia.

thexfilesBasti pensare a X-Files, una delle più importanti serie televisive legate al mistero: la sua X cerchiata è ormai nell’immaginario collettivo, al punto che spesso ne viene utilizzata una versione molto simile, in maniera più o meno impropria, per documentari o simili dedicati al mistero e agli alieni. Oppure ad uno dei più nutriti gruppi di super eroi mai creato: gli X-Men di Stan Lee e Jack Kirby, che nel corso degli anni e in mano a diversi autori, hanno moltiplicato le loro X e le loro serie, in una coniugazione tra supereroismo e soap opera che è arrivata al cinema (con ormai 10 pellicole totali: 6 film sugli X-Men, 3 film di Wolverine e quello su Deadpool), svariate serie animate, numerosi videogame (persino in crossover con i classici eroi dei picchiaduro e non Capcom) e serie tv (gia negli anni 90 con la poco nota serie Mutant X e recentemente con Legion e l’imminente nuova serie diretta da Bryan Singer, The Gifted).

X-Force, X-Factor (no, non pensate alla Ventura), Generation X, Excalibur, sono solo alcuni dei gruppi paralleli dei pupilli del Professor X nati nel corso di una storia editoriale che va avanti dal 1963 e continua a moltiplicare il numero e il concetto supereroistico di “Mutante”.

manga x1999Se le X e le incognite nei fumetti si sprecano (il mistero e il paranormale sono alla base di X/1999, manga delle Clamp, tanto quanto il concetto di incognita è fondante per X, crudele vigilante nato per l’universo supereroistico della Dark Horse da Mike Richardson, Chris Warner, giusto per citarne un paio), e soprattutto nei personaggi l’ambito in cui la X dà il suo massimo. Una X è sufficiente a evocare mistero e chissà quali capacità per qualsiasi personaggio (chi può dimenticare il purpureo cattivo con monocolo e ghingno inconfondibile, il Mister X de L’uomo Tigre), o criminale o agente. Certo però una X non basta a  garantire qualità, come ad esempio accade alla pessima Agent X, recente serie prodotta da Sharon Stone, che vi recita anche. Serie talmente loffa da non aver chiuso nemmeno la prima stagione…

SONO COSE SERIE CONSIGLIA…

X-statixcollection3Il nostro consiglio seriale non può che andare a pescare nel variegato mondo mutante Marvel, con una delle produzioni fumettistiche più particolari e interessanti tra quelle prodotte  all’inizio del nuovo millennio. È X-Statix, scritta da Peter Milligan (sceneggiatore inglese che ha fatto faville in Vertigo rilanciando Shade The Changing Man e altre folli miniserie) e disegnata dal grandissimo Michael Allred (disegnatore strepitoso che è stato in grado di coniugare la pop art, lo stile retrò e il disegno supereroistico e ha creato il folle Madman) serie ambientata in un vicino futuro, dove il gruppo di mutanti che da il titolo alla serie sono diventati delle vere e proprie star, protagonisti di una sorta di costante reality. Analisi dissacrante dello showbiz e non solo, la serie (che nasce come X-Force per poi trasformarsi in X-Statix) è fresca, divertente, appassionante, ricca di livelli narrativi, ma soprattutto fatta di personaggi memorabili. Tutti intriganti, apparentemente sopra le righe (come tutta la serie) ma in realtà con una costruzione psicologica sapiente. Su tutti segnaliamo  Orfano/Mr. Sensibile, capo della squadra e dotato di sensi estremamente sviluppati, al punto da essere per lui una tortura da cui deve proteggersi con un armatura, e Doop, essere dalla forma di una sorta di incrocio tra una patata e un cetriolo fluttuante, che parla una lingua sconosciuta (ma che tutti capiscono) ed è il cameraman del gruppo e che, ovviamente, nasconde un incredibile segreto.


Questo articolo è un’appendice alla settima stagione radiofonica su RadioOhm.

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